MARCELLO MEUCCI ,UN'ARTISTA

Marcello Meucci

Oggi, 1 Marzo 2025 alle ore 16 nelle sale del Castello della  Smilea si inaugura un' antologica del Maestro Marcello Meucci ,grande amico di Auser Montale.

Marcello Meucci era nato a Tobbiana il 2 agosto 1943 ed è morto a Siena il 30
novembre del 2021. Le sue prime esperienze artistiche sono di indirizzo figurativo
ispirandosi - come amava ricordare con orgoglio - ad Ardengo Soffici e Quinto
Martini, che conobbe, frequentò e che furono i suoi veri maestri. Già quelle opere lo
presentarono come uno dei giovani artisti più interessanti, ma fu con una serie di
quadri dedicati all’Inquisizione e al drammatico periodo passato nell’Istituto detto dei
Celestini di Prato, che si fece conoscere a livello nazionale e internazionale.
Quell’esperienza rappresenta una simbolica liberazione dai fantasmi del passato, ma
anche l’inizio di un radicale cambiamento nel suo modo di fare arte che diventa
sempre più intimista, sempre meno legato al figurativo, alla ricerca di modi espressivi
che possano rivelare le ragioni più profonde e nascoste dell’essere: insomma
cominciano gli anni di Estrarte.
Scrivemmo insieme il Manifesto Estrarte, nel dicembre del 1999, con un progetto
ambizioso: quello di usare l’arte per indagare i valori fondamentali che sono alla base
dell’essere umano. Subito le adesioni furono molte. Ci fu la presentazione del
Manifesto alle Giubbe Rosse di Firenze e cominciarono le mostre in Italia e all’estero
e l’esperienza della Galleria Estrarte, in piazza del duomo a Prato, che per vari anni è
stato il punto di riferimento per molti artisti italiani e stranieri. Di pari passo a questa
esperienza collettiva, la sua evoluzione artistica lo portò a indagare la vita e la
materia sempre più in profondità e nascono “I particolari”, dove dipingere il
“Frammento” di un quadro già fatto, o di una realtà vissuta e assimilata, non è una
mera azione materiale, ma diventa approfondita ricerca interiore che si manifesta nel
desiderio, o meglio ancora nella necessità, di scavare il soggetto, il ricordo, la
materia, fino a trovarne l’essenza più intima, perché è proprio lì che si trova la parte
più vera e significativa dell'essere uomo, sia come individuo con propri pensieri e
sentimenti soggettivi, sia come parte integrante e partecipe di una umanità oggettiva.
Questa ricerca trova ulteriore sviluppo nelle “Fissioni”, - con chiara allusione alla
fissione nucleare - con la definitiva presa di coscienza che non solo rappresentano
uno dei dati distintivi del nostro tempo, ma anche la situazione effettiva del nostro
modo di vivere – sociale e affettivo - caratterizzato da continue frammentazioni.
Di fronte a questa drammatica costatazione, l’attenzione ritorna allora al tempo
passato per ricercare calore e sicurezza nella semplicità dei ricordi della prima
fanciullezza – qual era stata per lui prima di esservi drammaticamente strappato - e
sembra trovarla nella ricostruzione di una realtà figurativa, dove non solo vengono
recuperati paesaggi e personaggi, ma anche le suggestioni che questi evocano in una
connessione di immagini e parole per trasmettere suoni, emozioni e pensieri che
possano riportare a quel tempo.

Andrea Bolognesi

 

Archivio AUSER volontariato Toscana ODV

Archivio AUSER regionaleToscana APS

Links utili

Links utili